Un sogno chiamato Atene
Non esiste giorno che non arrivi, dopo 20 settimane di preparazione e più di 1800 km sulle gambe, mi trovo finalmente a dover percorrere gli ultimi 42, quelli più importanti, quelli che sognavo da mesi, quelli della Athens Classic Marathon.
La sveglia è molto presto, il tutto è scandito da una routine consolidata durante gli allenamenti lunghi……. Pasto “rompi digiuno” a base di fette biscottate con marmellata e alcune noci,colazione che verrà completata, come suggerisce il grande Baldini, con un gel alle 8:00 e uno alle 8:30.
La sacca è pronta dalla sera prima ma riesco comunque a dimenticare qualcosa, la felpa per l’attesa!
Prendo uno dei primi autobus e alle 5:30 sono già alla partenza, fa freddo, il sole ancora dorme dietro le colline che circondano lo stadio di Maratona.
Rimango incantato guardando la fiaccola olimpica accesa e l’immaginazione comincia a viaggiare, penso alle gesta di Baldini, ho visto e rivisto il video della maratona del 2004 tanto da farmi percepire il posto familiare, mi sento a casa, sono sereno, sono pronto.
I minuti passano, si avvicina il momento di entrare nelle rispettive griglie, siamo tutti pronti a partire, la gente ride, è una giornata di festa, una giornata di sport.
Ogni tanto tutti abbiamo bisogno di aprire un cassetto, di vivere un sogno, fuggire dalla realtà, oggi è il giorno ideale per farlo.
Il sole spunta oltre le montagne e la temperatura comincia a salire, il cielo è limpido, una giornata splendida.
Sulle note del sirtaki ci prepariamo alla partenza, manca poco ormai, siamo tutti impazienti di partire, di correre nella storia!
Un minuto di silenzio per le vittime di Boston e poco dopo ecco lo sparo, l’emozione passalasciando il posto a quello per cui ci siamo preparati duramente, correre!!
Il panorama è abbastanza brutto e il percorso duro,un continuo saliscendi per i primi 16/17 km poi inizia la salita, sino al 32º circa è un continuo salire, devastante……. La gara è molto sentita dagli ateniesi,lungo tutto il percorso è raro non vedere gente a bordo strada che incita chiamandoti per nome, ai ristori il tifo è addirittura da stadio, tantissimi bambini che si mettono in fila per avere il cinque, e tu non puoi non rispondere a tanto affetto, meraviglioso!
Finalmente si scollina, iniziano gli ultimi 10 km in discesa, quelli che hanno portato Baldini a volare versola medaglia d’oro.
Io non ho volato però, la salita mi ha tolto ogni briciolo di energia e dalla discesa non ho tratto nessun vantaggio purtroppo.
A questo punto le gambe lasciano il comando alla testa, hanno fatto un ottimo lavoro e le ringrazio tantissimo, ma quello che manca per coronare il mio sogno è un lavoro da professionisti seri.
I km comunque passano, 33,34,35…..40,41, finalmente il Panathinaiko è a vista, è meraviglioso con quegli spalti in marmo bianco, l’ingresso è qualcosa che non si può descrivere, bisogna viverlo……
Ho il cuore in gola e gli ultimi cento metri sono tutti suoi, l’emozione è talmente tanta che non trattengo le lacrime, finalmente è finita!
I miei pensieri vanno a tutti i sacrifici fatti per arrivare lì, alle rinunce, mie e di chi mi sta vicino.Non posso non ringraziare Claudia per avermi sopportato, Sandro per il supportodato negli allenamenti lunghi, alla famiglia presente ad Atene, ai compagni del Cagliari Marathon Club per il tifo fatto a distanza, insomma grazie a tutti!
Adesso, con la medaglia al collo, possiamo cominciare a mettere in cantiere il prossimo sogno.
(di Maurizio LOI)