Proteine, diete, inganni e …DANNI.
Mi piace pensare al nostro organismo come ad una macchina perfetta, una macchina che ci deve accompagnare per tutta la vita, una macchina che lavora, continuamente ed incessantemente, per mantenere il nostro equilibrio, compensando perturbazioni che arrivano dall’esterno e dall’interno.
Questo equilibrio, che in fisiologia si chiama omeostasi, equivale al nostro stato di salute, quando l’equilibrio si rompe, e le compensazioni falliscono, scivoliamo nella patologia.
La nutrizione è strettamente correlata al mantenimento di questo equilibrio, possiamo vedere i vari ingrassamenti e dimagramenti come compensazioni del nostro organismo all’introduzione di cibo e nutrienti, in difetto o in eccesso rispetto alle uscite, ma non solo. Infatti, dal momento che la nostra macchina perfetta deve comunque garantire la nostra sopravvivenza, spesso il nostro organismo si abitua a sopravvivere in condizioni ‘estreme’, mettendo a dura prova il mantenimento dell’omeostasi.
Questa breve introduzione a concetti lontani da quello che mettiamo nel nostro piatto mi serve perché, facendo un giro su internet, sui giornali ed in televisione, per non parlare di quello che si sente nelle palestre o sotto l’ombrellone, spesso mi imbatto in proposte dietetiche formulate da professionisti che, forse, si sono dimenticati di aver studiato la fisiologia e la biochimica e, forse, non ricordano che la nostra macchina perfetta è molto più difficile da ingannare di noi, che per metterci il bikini ed entrare in una taglia 38 faremmo qualsiasi cosa, anche mettere a rischio la nostra salute.
In poche parole, le diete alla moda ricadono quasi tutte in tre condizioni, spesso pericolose per la nostra salute e, soprattutto, inutili ai fini del nostro dimagrimento, inteso come perdita di massa grassa. Le diete che promettono miracoli sono spesso: Gravemente ipocaloriche, chetogeniche, iperproteiche. Spesso queste tre condizioni, tutte pericolose per il mantenimento della salute a lungo termine, coesistono nello stesso regime alimentare, non è detto che si presentino singolarmente (le disgrazie non vengono mai da sole, si dice cosi?). Inoltre queste tre condizioni portano ad ulteriori
carenze, come quella di glucidi, micronutrienti e fibra. Il Fatto che queste diete non garantiscano la perdita di massa grassa, soprattutto a lungo termine, è solamente la considerazione più superficiale che si possa fare, in realtà i rischi sono anche altri. Proverò di seguito ad analizzare queste tre condizioni alla luce del mantenimento dell’equilibrio precedentemente accennato.
Una dieta IPOCALORICA è una dieta che fornisce molte meno calorie rispetto a quelle necessarie ad un individuo, facendo una ricognizione delle diete in voga ne troviamo alcune, ad esempio, che, a fronte di una necessità di circa 2000 Kcal, ne forniscono circa la metà, a volte anche meno. Le calorie in questione vengono quasi sempre ‘tagliate’ dai carboidrati e dai grassi. Come reagisce la nostra macchina perfetta a questa condizione? La nostra macchina si adatta ad andare avanti con meno benzina di quella che le sarebbe necessaria consumando meno, perché cerca di mantenere l’equilibrio, cioè la sopravvivenza. Questo vuol dire che, dopo una iniziale perdita di peso, ottenuta
a spese della massa magra, sosterrà il peso della nostra vita quotidiana andando ‘al risparmio’, con la conseguenza, a breve termine, di farci vivere la quotidianità provando il doppio della fatica senza alcun dimagramento e, a lungo termine, di provocare un abbassamento metabolico che risparmiando energie rende inefficace la dieta nonostante la restrizione calorica. Inoltre può generare carenze di micronutrienti e perdita di massa magra, perché le proteine introdotte con l’alimentazione ipocalorica, se pur in quantità adeguata, spesso vengono utilizzate a scopo energetico e non plastico, in quanto l’alimentazione ipocalorica è carente in carboidrati e lipidi, quindi in nutrienti energetici.
Una dieta CHETOGENICA è un tipo di alimentazione che, nonostante fornisca un numero adeguato di calorie, taglia drasticamente le calorie derivanti dai carboidrati in modo da costringere la nostra macchina perfetta a carburare in una condizione chiamata CHETOSI, cioè l’organismo utilizza i grassi come unica fonte energetica in assenza di carboidrati costringendo l’organismo, che si adopera per il mantenimento dell’equilibrio, ad una forzatura metabolica. Questo tipo di alimentazione provoca disidratazione, perché i grassi parzialmente utilizzati (corpi chetonici) devono essere eliminati con le urine, perdita di massa magra, perché l’organismo recluta gli
aminoacidi, sottratti ai muscoli, per mantenere i normali livelli di glucosio nel sangue. La disidratazione, ovviamente, non riduce il grasso corporeo, bensì i kg sulla bilancia, ma non possiamo assolutamente parlare di dimagramento. Oltretutto possono causare alterazioni del tono dell’umore ed agressività, conseguente alla carenza di carboidrati, spossatezza, aumento dei livelli di acido urico, alterare la concentrazione degli elettroliti, causare acidosi, negativizzare il bilancio del calcio e di altri macronutrienti, in quanto i regimi chetogenici proibiscono anche il consumo di frutta e di verdura.
Una dieta IPERPROTEICA è un modello alimentare in cui la quasi totalità delle calorie è fornita dalle proteine, non sono diete ipocaloriche, anche se spesso lo diventano in quanto sono regimi alimentari molto monotoni, l’assunzione di carboidrati, ed anche di lipidi è molto bassa, le verdure sono razionate e la frutta spesso assente. Come reagisce la nostra macchina perfetta ad un regime del genere? ammettendo che riesca a soddisfare il nostro fabbisogno calorico con sole proteine magre, ad esempio per raggiungere 2000 kcal servono circa 1300 g di bresaola, la funzione delle proteine verrà snaturata ed esse saranno utilizzate a scopo energetico, cioè trasformate in glucosio per garantire la nostra sopravvivenza. Questo ciclo, chiamiamolo di emergenza, porta all’accumulo di ammoniaca nel sangue, composto tossico per l’organismo che deve essere trasformato in urea da reni e fegato ed eliminato per via urinaria, questo porta a disidratazione, non a dimagramento, inoltre sovraccarica di lavoro i reni ed il fegato, può dare aumento della perdita di calcio, spossatezza, problemi intestinali derivanti dalla carenza di fibre, e, spesso, paradossalmente, gli
individui che seguono diete iperproteiche tendono ad essere carenti in proteine.
Queste sono solo le considerazioni più macroscopiche che una analisi delle diete miracolose di questo periodo mi porta a fare, sono forzature fisiologiche con cui, a mio parere, non bisognerebbe giocare, ci sarebbe da approfondire molto di più, ma la domanda che mi viene in mente costantemente è: “Ne vale veramente la pena?”.
A voi la scelta.